A cento anni dalla nascita di monsignor Óscar Arnulfo Romero y Galdámez, l’arcivescovo di San Salvador, assassinato il 24 marzo del 1980 sull’altare della piccola cappella dell’ospedale della Divina Provvidenza mentre celebrava la messa, papa Francesco avrebbe espresso la sua intenzione di andare nel Paese centro americano per la sua “possibile canonizzazione”. La notizia è stata data, tramite un post su Facebook, da mons. Gregorio Rosa Chávez, il primo cardinale salvadoregno, nominato il 28 giugno scorso proprio da Bergoglio.
Non un semplice uomo di Dio, mons. Romero è considerato il simbolo della chiesa dei poveri, morto, colpito da una fucilata al cuore, nel momento esatto in cui si accingeva ad elevare al cielo il pane e il vino per il sacrificio. Ricordato per il suo impegno nel denunciare le disuguaglianze sociali nel continente latinoamericano e le violenze della dittatura del suo Paese, venne ricordato anche da Giovanni Paolo II, durante il Giubileo del 2000, come “uno dei Nuovi Martiri”. Già nel 1997 la Chiesa Cattolica ha aperto la causa di beatificazione, attribuendogli il titolo di servo di Dio e, nonostante alcune battute d’arresto, la sua causa verso la canonizzazione, è stata presa a cuore da Papa Benedetto XVI, prima e da Papa Francesco subito dopo. Fu proprio Bergoglio, nel 2015, a firmare un decreto con il quale ha riconosciuto il martirio in odium fidei di monsignor Romero. La sua festa è stata fissata al 24 marzo, giorno della sua uccisione e la stessa giornata è stata proclamata dalle Nazioni Unite giornata internazionale per il diritto alla verità sulle gravi violazioni dei diritti umani e per la dignità delle vittime.
Mons. Romero sembrerebbe dunque a un passo dalla santificazione, almeno secondo il cardinale Chávez. Un entusiasmo iniziale frenato però, dopo poche ore, dal vice direttore della stampa vaticana, Paloma García Ovejero, che non ha confermato le dichiarazioni del cardinale del Salvador, precisando, come riportato in un servizio del Tg di Tv2000, che l’agenda completa dei viaggi esteri del Papa del 2018 deve esser ancora definita.
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