È entrata ufficialmente in vigore la quarta direttiva antiriciclaggio, firmata dalla Commissione Juncker con la quale si vuole rafforzare le norme esistenti sulla lotta contro l’elusione fiscale, il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.
Sono cinque i cambiamenti principali introdotti dalla quarta direttiva che, come previsto dalla Commissione, permetteranno di creare un solido quadro UE antiriciclaggio. Si tratta del rafforzamento dell’obbligo di valutazione del rischio per banche, avvocati e contabili; dell’elaborazione di chiari requisiti di trasparenza per le imprese riguardo la titolarità effettiva. Queste informazioni saranno inserite in un registro centrale (ad esempio un registro di commercio) e saranno a disposizione delle autorità nazionali e dei soggetti obbligati. Le nuove normative semplificano, rispetto alla precedente direttiva, i rapporti di cooperazione e lo scambio di informazioni tra le unità di informazione finanziaria di diversi Stati membri per individuare e seguire trasferimenti di denaro sospetti al fine di prevenire e accertare i reati o le attività terroristiche. La quarta direttiva istituisce una politica coerente nei confronti dei paesi terzi che presentano carenze normative nell’ambito dell’antiriciclaggio e della lotta al finanziamento del terrorismo. In ultimo le modifiche introdotte rafforzano i poteri sanzionatori delle autorità competenti.
La Commissione ha presentato, inoltre, una relazione sulla valutazione sovranazionale dei rischi, che rappresenta un altro strumento fornito agli Stati membri utile a identificare, analizzare e affrontare i rischi legati al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Essa analizza i rischi del settore finanziario e non finanziario ed esamina anche i nuovi rischi emergenti come quelli legati alle valute virtuali o alle piattaforme di crowdfunding.