La situazione dei migranti, arrivati a 93.000 sbarchi da inizio anno e le opposizioni dei paesi dell’Est ai piani di ricollocamento, fanno perdere la pazienza al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che coglie l’occasione di un incontro alla Farnesina per riprendere anche chi, come l’Austria, ha usato toni insopportabili nei confronti dell’Italia.
” E’ una discussione collegiale, seria e responsabile, quella che chiediamo, senza spazio per battute estemporanee al limite della facezia, che non si addicono al dialogo e al confronto internazionali”, ha detto il presidente della Repubblica parlando della crisi dei migranti e delle politiche di chiusura di alcuni Paesi europei in occasione della Conferenza degli ambasciatori.
“Se l’Italia è, nel Mediterraneo, frontiera d’Europa, all’europeizzazione del salvataggio di vite umane in mare – che ha visto il nostro Paese ricordare ad altri, attraverso l’esempio, quali fossero i principi e i valori che costituiscono le fondamenta stesse della civiltà d’Europa – deve corrispondere l’europeizzazione dell’accoglienza di chi ha diritto, ma anche l’europeizzazione dei rimpatri e la predisposizione di canali legali di immigrazione. Si tratta di elementi tutti essenziali, che devono essere inseriti in un quadro comune al livello continentale”.
Mattarella, che ha chiesto all’Europa la stessa fermezza usata con le banche anche per la redistribuzione dei migrqnti, ha dunque ricordato a tutti i paesi che il Mediterraneo è un mare europeo e non solo italiano, una cosa che invece sembrano pensare Francia, Austria e i paesi del gruppo di Visegrad.
Intanto oggi proseguiranno gli incontri sulla Libia, a partire da quello fissato (e criticato dagli italiani) dal presidente francese Emmanuel Macron nei pressi di Parigi tra i due leader libici, il generale Khalifa Haftar e il capo del governo di Tripoli Fayez Al Farraj.