E’ necessario – ha affermato ancora Mattarella – combattere questo traffico anti-umano con tutte le energie necessarie, e anche con una visione di insieme. Occorre promuovere cooperazione e sviluppo per prosciugare i bacini dell’estrema indigenza che inducono ad affidarsi a organizzazioni criminali prive di scrupoli. Occorre fermare le armi che destabilizzano intere società, per promuovere pace, diritti, civiltà. Al tempo stesso occorre individuare e colpire con strumenti adeguati le organizzazioni dei trafficanti, spezzando reti di complicità e connivenza. La comunità internazionale non può assistere, imbelle, a queste tragedie. Gran parte delle vittime della tratta sono donne e bambini. Il loro grido di dolore non può restare inascoltato. Il loro diritto alla vita, i loro diritti fondamentali, sono strettamente connessi ai nostri”.
Secondo il Capo dello Stato ”nessun popolo, nessun cittadino può restare indifferente finché uno soltanto tra gli esseri umani è costretto a vivere come uno schiavo”. Ed ecco il passaggio forte del messaggio che ha richiamato quello che sta accadendo nel mare presidiato dalle forze italiane. ”Nel Mediterraneo, questo impegno ha molta attinenza con il contrasto alle bande criminali che gestiscono il traffico dei migranti e dei profughi. Nel diritto internazionale la tratta degli esseri umani è distinta dal traffico illegale dei migranti, che tuttavia è sostenuto e alimentato anch’esso da spietate e sanguinarie bande che sospingono le loro vittime verso condizioni di servitù e di annichilimento personale. La solidarietà e la civiltà degli europei vanno messe a servizio di un contrasto efficace di questi mercanti di morte».
Anche Papa Francesco ieri ha lanciato un messaggio forte. “Ogni anno migliaia di uomini, donne e bambini sono vittime innocenti dello sfruttamento lavorativo e sessuale e del traffico di organi”. “Desidero richiamare l’impegno di tutti affinché questa piaga aberrante, forma di schiavitù moderna, sia adeguatamente contrastata”.