Due cose sono certe: il PD di Matteo Renzi non rifarà l’Unione Insieme a Giuliano Pisapia (maiuscolo come il nome del nuovo movimento) e i due leader faticheranno ad avere il voto dei giovani, perché sembrano presi solo dal desiderio di vincere le prossime elezioni.
Poniamoci allora tutti una domanda, dopo aver letto i lunghi resoconti sulle convention di questi due leader: stanno, stiamo, facendo abbastanza per ascoltare le voci di chi non ha mai ascolto ne’ rappresentanza?
Visto il dibattito lunare sulla legge elettorale e sulle alleanze a sinistra, non sembra. Eppure dalle ultime rilevazioni dell’Istat emerge che i più giovani in Italia sono il gruppo sociale più qualificato (dopo i manager) e allo stesso tempo il più povero, dimenticato per decenni dalle politiche di spesa pubblica di numerosi governi. Nel 2016 i 15-34enni che vivono a casa con i genitori sono il 68,1 per cento e corrispondono a 8,6 milioni di persone: un partito importante, degno di nota, ma senza concreta rappresentanza nei progetti di Renzi e Pisapia, come anche di Lega e Forza Italia. Semplicemente, la politica attuale non li considera, ne chiede solo il voto e inserisce in automatico nei programmoni elettorali qualche accenno alla scuola, alla lotta alla disoccupazione giovanile e al rientro dei cervelli. Come ingredienti di un’antica ricetta del consenso che non funziona più. Non c’è alcun interesse ad interagire e parlare con loro. La loro sconfitta sul piano ideologico e la lontananza dal pianeta futuro è poi decretata da Papa Francesco, l’unico vero politico che si è accorto di come in Italia esista un enorme problema generazionale tra chi ha casa, pensione e benefici e chi non avrà nessuna di queste tre cose. Le porte girevoli tra lavoro e uscita da esso sono inchiodate a favore dei più anziani e nessuno fa nulla.
I giovani però sanno di contare. Basta andarsi a leggere la Dichiarazione di Ventotene, scritta da trenta studenti francesi, tedeschi e italiani e consegnata alla Presidente della Camera Laura Boldrini e al Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani (https://www.lanuovaeuropa.it/
La sensazione è che se queste persone di mettessero in marcia otterrebbero un successo sociale e infine elettorale pari a quello di Macron. Prima o poi, accadrà.
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