Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato lunedì 9 dicembre al Quirinale gli studenti di alcune scuole secondarie di secondo grado.
Alla domanda: «Perché in Italia è così difficile combattere la piaga dell’evasione fiscale?» il Presidente ha così risposto:
«L’evasione fiscale è l’esaltazione della chiusura in sé stessi, dell’individualismo esasperato. È un problema serio in molti Paesi. Lo è nel nostro. Vi sono Paesi in cui è molto più grave, vi sono Paesi in cui invece il senso civico di ciascuno lo ha quasi azzerato.
È un problema grave perché significa ignorare che si vive insieme e che la convivenza significa contribuire tutti insieme – come dice la Costituzione, secondo le proprie possibilità – alla vita comune.
Chi evade cerca invece di sottrarsi a questo dovere, di sfruttare le tasse che pagano gli altri per i servizi di cui si avvale. È una cosa, a rifletterci, davvero indecente, perché i servizi comuni, la vita comune è regolata dalle spese pubbliche. Se io mi sottraggo al mio dovere di contribuire sto sfruttando quello che gli altri pagano, con le tasse che pagano. E questa è una cosa di particolare gravità.
L’evasione fiscale è calcolata nell’ultimo documento ufficiale dell’anno passato circa 119 miliardi di euro: una somma enorme. Se scomparisse, le possibilità di aumentare pensioni, di aumentare stipendi, di abbassare le tasse per chi le paga, e così via, sarebbero di molto aumentate.
Per questo, anche lì il problema è di norme, di interventi, di controlli, di verifiche – che stanno dando qualche risultato – ma è soprattutto di cultura e di mentalità, di capire che in un’associazione, in una società, in una convivenza, se non si contribuisce tutti allo sforzo comune, c’è chi lo fa con onestà e c’è chi lo fa sfruttando quanto gli altri fanno. E questo non è giusto».
Hanno partecipato: I.I.S. Caterina da Siena e ITAS Giulio Natta di Milano; I.I.S. Montauti Delfico di Teramo; Liceo Artistico Preziotti Licini di Fermo – Porto San Giorgio; Liceo Classico Dante Alighieri di Roma; Liceo Amaldi di Roma; Liceo Scientifico Filippo Silvestri di Portici (NA); I.I.S. Piria di Rosarno (RC); Convitto Cutelli di Catania; delegazioni dei Licei Albertelli, Keplero, Kennedy e Visconti di Roma. (riproduzione riservata)
Alla domanda: «Perché in Italia è così difficile combattere la piaga dell’evasione fiscale?» il Presidente ha così risposto:
«L’evasione fiscale è l’esaltazione della chiusura in sé stessi, dell’individualismo esasperato. È un problema serio in molti Paesi. Lo è nel nostro. Vi sono Paesi in cui è molto più grave, vi sono Paesi in cui invece il senso civico di ciascuno lo ha quasi azzerato.
È un problema grave perché significa ignorare che si vive insieme e che la convivenza significa contribuire tutti insieme – come dice la Costituzione, secondo le proprie possibilità – alla vita comune.
Chi evade cerca invece di sottrarsi a questo dovere, di sfruttare le tasse che pagano gli altri per i servizi di cui si avvale. È una cosa, a rifletterci, davvero indecente, perché i servizi comuni, la vita comune è regolata dalle spese pubbliche. Se io mi sottraggo al mio dovere di contribuire sto sfruttando quello che gli altri pagano, con le tasse che pagano. E questa è una cosa di particolare gravità.
L’evasione fiscale è calcolata nell’ultimo documento ufficiale dell’anno passato circa 119 miliardi di euro: una somma enorme. Se scomparisse, le possibilità di aumentare pensioni, di aumentare stipendi, di abbassare le tasse per chi le paga, e così via, sarebbero di molto aumentate.
Per questo, anche lì il problema è di norme, di interventi, di controlli, di verifiche – che stanno dando qualche risultato – ma è soprattutto di cultura e di mentalità, di capire che in un’associazione, in una società, in una convivenza, se non si contribuisce tutti allo sforzo comune, c’è chi lo fa con onestà e c’è chi lo fa sfruttando quanto gli altri fanno. E questo non è giusto».
Hanno partecipato: I.I.S. Caterina da Siena e ITAS Giulio Natta di Milano; I.I.S. Montauti Delfico di Teramo; Liceo Artistico Preziotti Licini di Fermo – Porto San Giorgio; Liceo Classico Dante Alighieri di Roma; Liceo Amaldi di Roma; Liceo Scientifico Filippo Silvestri di Portici (NA); I.I.S. Piria di Rosarno (RC); Convitto Cutelli di Catania; delegazioni dei Licei Albertelli, Keplero, Kennedy e Visconti di Roma. (riproduzione riservata)