Quando i migranti eravamo noi. Potrebbe intitolarsi così il ricordo che il Capo dello Stato ha riservato ai parenti delle vittime di Marcinelle, miniera belga dove morirono l’8 agosto del 1956 136 italiani.
Il ricordo calza a pennello con la situazione odierna. Da una parte, il governo, che sta affrontando una spaccatura interna sul Codice imposto dal Viminale alle Ong che salvano i migranti nel Mediterraneo, dall’altra le notizie che provengono da Ceuta, dove 1.000 immigrati hanno posto sotto assedio l’enclave spagnola in territorio marocchino.
Ecco il messaggio di Sergio Mattarella che fa riflettere su cosa eravamo solo 60 anni fa.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della tragedia di Marcinelle, ha inviato il seguente messaggio:
«L’8 agosto di 61 anni fa a Marcinelle, dove persero la vita, tra gli altri, 136 nostri connazionali, si consumò una sciagura che ha lasciato un ricordo indelebile nella memoria europea.
Il nostro pensiero va ad essi, al Bois du Cazier, luogo simbolo del lavoro italiano nel mondo e, mentre onoriamo la loro memoria, siamo esortati a mantenere vivo il senso di riconoscenza per i sacrifici affrontati da tutti i lavoratori italiani, emigrati alla ricerca di un futuro migliore per sé e per le proprie famiglie. Le loro fatiche sono state feconde. Esse hanno contribuito a edificare un continente capace di lasciarsi alle spalle le devastazioni della seconda guerra mondiale e di offrire alle generazioni più giovani un futuro di pace, di crescita economica, di maggiore equità sociale.
Il dramma di Marcinelle ci invita a riflettere anche sul tema irrisolto della sicurezza nei luoghi di lavoro, ancor oggi di grande attualità: rimane un impegno prioritario delle autorità italiane ed europee.
Generazioni di italiani hanno vissuto la gravosa esperienza dell’emigrazione, hanno sofferto per la separazione dalle famiglie d’origine e affrontato condizioni di lavoro non facili, alla ricerca di una piena integrazione nella società di accoglienza.
E’ un motivo di riflessione verso coloro che oggi cercano anche in Italia opportunità che noi trovammo in altri Paesi e che sollecita attenzione e strategie coerenti da parte dell’Unione Europea.
In questo giorno dedicato al ricordo del sacrificio del lavoro italiano nel mondo rivolgo ai familiari e ai colleghi delle vittime della tragedia di Marcinelle, e di ogni altra nella quale sono periti nostri emigranti, un solidale e affettuoso saluto».
Foto di Luc Viatour