Per la prima volta quest’anno si è registrato il segno meno negli sbarchi di migranti in Italia: 95.215 ad oggi contro i 97.892 del 2016 (-2,73%). I dati sono del Viminale che li pubblica quotidianamente aggiornati sul proprio sito, accompagnati da un’analisi delle statistiche
PORTI E SBARCHI – In testa ai porti con il più alto flusso di sbarchi c’è Augusta con 13.510 arrivi da inizio anno. Seguono Catania (11.571), Pozzallo (9.018), Reggio Calabria (7.108), Vibo Valentia (5.848), Palermo (5.786), Trapani (5.594), Lampedusa (5.382), via via fino a Bari (872).
NAZIONALITÀ – La maggior parte proviene dalla Nigeria (16.317). Seguono Bangladesh (8.687), Guinea (8.631), Costa d’Avorio (7.905). Mali, Gambia, Senegal, Eritrea hanno fatto registrare ciascuno arrivi superiori a 5mila. Marocco e Sudan superiori a 4mila. Ci sono poi oltre 22mila arrivi suddivisi per altre provenienze.
LA PERCENTUALE DI DISTRIBUZIONE – Le cifre del Viminale, sempre a luglio 2017, indicano che la quota più alta, con una media del 13% e punte del 22%, si registra in Lombardia. Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia hanno percentuali che oscillano tra il 9 e il 6%. Seguono Liguria, Friuli Venezia Giulia, Marche, Calabria e Sardegna, tra il 5 e il 3%. E infine quote inferiori hanno Trentino Alto Adige, Umbria, Abruzzo, Molise, tutte al 2%, la Basilicata con l’1% e la Valle d’Aosta con lo 0,2%.
CALANO I FLUSSI DA CORNO D’AFRICA – A segnalare il calo è l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) che indica un dimezzamento dal 2015 al 2016, e prevede un’ulteriore discesa quest’anno. L’Oim quantifica in 400mila identificati, ma dagli 800mila al milione secondo stime ufficiose, i migranti presenti in Libia in questo momento: una trentina i centri di detenzione – con circa 8mila persone – le cui condizioni sono “pessime” e che “andrebbero chiusi subito”.