Un Guerriero dal maglione nero. Chi avrebbe mai pensato che potese essere sconfitto? Infatti nessuno, sul piano imprenditoriale, l’ha sconfitto. Anzi, ha vinto sempre lui. Sta vincendo anche con la Ferrari, forse la sua unica, vera passione oltre il lavoro. Ma le ultime notizie sulla salute di Sergio (ci siamo dati istintivamente del tu, dal primo incontro) riconducono alla miseria umana, che ancora la scienza non è riuscita a migliorare in maniera decisiva. Certo, sarà un problema enorme sostituirlo, perchè una persona, un manager, un imprenditore, un uomo come lui non è sostituibile. Ne nascono uno ogni secolo.
Quando Gianluigi Gabetti, richiamato ai vertici dell’Ifil e della Giovanni Agnelli & C. Per la morte dell’Avvocato e del fratello Umberto, lo propose alla tribù che era la più grande famiglia torinese, alcuni, nell’adunanza in corso Marconi, subito dopo la sepoltura di Umberto, non si mostrarono favorevoli. Come, dissero, diciamo di no al’ammnistratore delegato Giuseppe Morchio, che vorrebbe diventare anche presidente, e così rischiamo di perdere anche lui? La risposta di Gabettifu secca, anche se con i toni felpati dell’uomo che da sempre ha fatto la fortuna degli Agnelli: ho io il sostituto di Morchio e alla presidenza nominiamo Luca Montezemolo. Furono decisisive non solo le parole di Gabetti , ma anche l’intervento di Susanna Agnelli. E la scelta fu compiuta.
Due numeri per spiegare l’era di Marchionne : prese la Fiat che perdeva due milioni al giorno oggi il gruppo chiuderà con due miliardi di utili consolidati. Anche se è sempre sembrato un manager apolide, da oggi Fca è un po’ meno italiana. E non è una buona notizia.