Una vasta proposta di arte pubblica fino a ottobre
“Vogliamo offrire uno spazio di riflessione per la città di Roma, dove la funzione di rigenerazione e di costruzione della città, anche attraverso la cultura, non è più oggetto di riflessione pubblica”, così Giovanna Melandri, presidente della Fondazione MAXXI, alla presentazione delle mostre che s’inaugurano domani al museo di Guido Reni. Due mostre e il Teatrino dell’Effimero, tre iniziative diverse che rafforzano l’azione culturale aperta al quartiere e alla città che il MAXXI sta portando avanti da diverso tempo. Si guarda avanti, alla funzione sociale che un museo sempre aperto, e particolarmente produttivo dal punto di vista della proposta culturale, può rappresentare. Specie a Roma, che proprio dagli spazi pubblici potrebbe ricominciare a contrastare il suo declino.
E’ dedicata all’architetta di origine araba che ha progettato il MAXXI, la retrospettiva L’Italia di Zaha Hadid (fino al 14 gennaio 2018) e al suo rapporto con la tradizione artistica e architettonica del nostro paese. A cura di Margherita Guccione, direttrice del MAXXI Architettura e di Woody Yao, direttore dello studio Zaha Hadid Design, è un primo tributo allo stile innovativo di Hadid, scomparsa lo scorso anno, un racconto del segno che la sua opera ha lasciato nell’architettura e nel design.
Di Yona Friedman sono i bozzetti, i modelli e le animazioni esposte in Mobile Architecture, People’s Architecture, a cura di Gong Yan ed Elena Montisi. Friedman, artista eclettico che ha ripensato completamente per lo spazio del MAXXI la mostra proveniente da Shangai, s’interroga sulla natura dell’architettura e sull’identità di chi ne usufruisce da un punto di vista sociologico, psicologico e costruttivo e la sua idea di riorganizzazione urbana conduce a un progetto di mondo sostenibile, dove la vita delle persone torni ad avere valore. Particolarmente interessante la serie sui migranti.
“L’architettura la fanno le persone, saranno loro a far funzionare questo spazio”, ha detto Franco Purini nel presentare la terza iniziativa: L’effimero in scena. Omaggio al Teatrino Scientifico dell’Estate romana. Esattamente 40 anni fa, mossi dall’idea di far riscoprire la città ai romani negli anni del terrorismo, gli architetti che lavorarono al progetto dell’Estate romana di Renato Nicolini, ne cambiarono la geografia sociale e culturale. Al MAXXI è stato ricostruito, parzialmente, uno dei luoghi più iconici di quella felice avventura, il Teatrino Scientifico di Franco Purini e Laura Thermes, che resterà aperto fino a ottobre, con pausa nel mese di agosto, per ospitare musica dal vivo, cinema, incontri di fotografia, poesia e letteratura, moda, conferenze e workshop per riflettere sull’eredità e l’attualità di quella kermesse, sottolineando le potenzialità delle attività culturali e artistiche come strumento di riqualificazione della città e delle comunità che la abitano. Ne fa parte anche Future Architecture Platform, una mostra di progetti di giovani architetti internazionali, scelti attraverso il bando europeo, che propongono nuovi interventi temporanei sugli spazi pubblici di Roma, investigando le potenzialità contemporanee dell’”effimero”.