Un fortunato film del 2002, dal titolo L’albergo spagnolo, racconta le vicende di un gruppo di giovani studenti europei impegnati in un Erasmus di un anno a Barcellona. L’intera vicenda è incentrata sulla multiculturalità e su come la vita in Erasmus metta in contatto con persone, usi e modi di pensare differenti e a volte insoliti, generando situazioni impreviste, comiche, romantiche o persino drammatiche, che in ogni caso lasciano una traccia profonda.
La pellicola presenta un’immagine dell’Erasmus che a tratti risulta uno stereotipo, ma con dei fondamenti senza dubbio veritieri. Tuttavia, molti non sanno che l’Erasmus non è (o non deve essere) solamente legato allo studio universitario. È possibile infatti partecipare, attraverso il programma Erasmus +, a tirocini o apprendistati lavorativi, per un massimo di 12 mesi. Quest’opportunità è aperta agli studenti iscritti a un corso di laurea triennale e magistrale, ai neolaureati e ai dottorandi dei paesi partecipanti al programma. Il tirocinio o apprendistato può anche essere abbinato a un periodo di studio. Attraverso un’esperienza di questo tipo, è possibile acquisire abilità trasversali ricercate nel mondo del lavoro e sviluppare il proprio spirito imprenditoriale. Inoltre, come in ogni Erasmus, si ha l’occasione di migliorare la propria capacità di relazionarsi con gli altri e le proprie competenze linguistiche e interculturali.
Il tirocinio effettuato attraverso il programma Erasmus+ deve riguardare tanto le esigenze di sviluppo personale di chi vi partecipa, quanto quelle connesse alla laurea – deve essere infatti integrato per quanto possibile nel programma di studi. Può svolgersi presso qualsiasi organizzazione di un paese partecipante al programma Erasmus+ (ad esclusione delle istituzioni, organi e agenzie dell’UE).
Nel corso del tirocinio, è possibile ricevere una sovvenzione economica con i fondi previsti per l’Erasmus+ per le spese di viaggio e di vitto e alloggio. L’importo può variare a seconda della differenza fra il costo della vita nel paese di origine e in quello di destinazione e della distanza tra i paesi, nonché del numero di studenti che presentano domanda di sovvenzione, e della disponibilità di altre sovvenzioni. Per maggiori informazioni sui livelli di sovvenzionamento è possibile consultare la guida del programma Erasmus+. Al termine del tirocinio, l’organizzazione o l’impresa di destinazione produrrà un attestato e l’istituto di appartenenza riconoscerà il tirocinio all’estero, come concordato in un contratto di studio siglato precedentemente l’inizio dell’esperienza.
Ulteriori informazioni possono essere trovate nel portale Erasmus Intern Traineeship, mentre il sito dell’Associazione degli studenti ed ex studenti Erasmus+ (ESAA) fornisce opportunità per mettersi in contatto con persone che hanno già svolto un tirocinio Erasmus+ o per crearsi una rete di contatti per le attività di sviluppo professionale e per gli scambi interculturali. La Commissione Europea ha anche realizzato un video, in cui è raccontata la storia di una ragazza portoghese che è stata una tirocinante Erasmus+ a Copenhagen.