Il messaggio del Sottosegretario agli Affari Europei ai ragazzi della Nuova Europa per il Ventotene Europa Festival 2021
Un saluto caloroso all’associazione La Nuova Europa, al Presidente Roberto Sommella e alla Direttrice Raffaella Rizzo.
Il 9 maggio si festeggia l’Europa, e con la sua nascita si festeggiano la pace, la cooperazione e la solidarietà. Era il 9 maggio del 1950 quando l’allora Ministro degli Esteri francese Schumann pronunciava il discorso dell’Orologio, gettando le fondamenta della costruzione europea, per rendere la guerra non solo impensabile, ma materialmente impossibile. E bisognava, come disse, riunire le industrie pesanti nazionali sotto il controllo di un’autorità europea.
L’intuizione, che era stata del consigliere Jean Monnet, fu alla base della CECA. Settant’anni fa gli Stati europei si riunivano intorno alla produzione del carbone e dell’acciaio. Oggi, dopo il Trattato di Roma e dopo tanti passaggi che hanno reso forte l’integrazione europea, ci uniamo di nuovo, con l’ultimo accordo del 21 luglio, attorno alla decarbonizzazione e ambiamo al livello globale ad essere protagonisti della neutralità climatica.
E nel giorno di un anniversario così importante prende il via la Conferenza sul futuro dell’Europa: un enorme esercizio di democrazia, una consultazione virtuale ma non solo, che durerà fino al 2022. Uno spazio di discussione per interrogarsi su che tipo di Unione vogliamo disegnare per il futuro. Cambiamenti climatici, migrazione, tendenze demografiche sono sfide urgenti e transnazionali, che richiedono sforzi creativi e un dibattito europeo inclusivo.
Saranno coinvolte le istituzioni nazionali ed europee, ma soprattutto sarà centrale la partecipazione dei cittadini e delle cittadine d’Europa, di associazioni come la vostra, ed in particolare un protagonismo dei più giovani. Saranno loro infatti gli autori del futuro dell’Unione, loro la prossima generazione.
Cari amici, la pandemia ha messo a dura prova l’Unione e ha richiesto una risposta rapida, coesa e solidale, risposta che si è caratterizzata con il NextGenerationEU, lo straordinario piano di rilancio da 750 miliardi dedicato alla futura generazione europea. Grazie ad esso l’Italia, primo Paese beneficiario, ha potuto varare un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che oltre alle somme nazionali prevede riforme e investimenti per quasi 245 miliardi. Transizione verde e digitale ne sono i pilastri importanti, ma sappiamo che non basta.
Si è concluso proprio ieri, a Oporto, il vertice sociale. I leader nazionali hanno discusso del pilastro sociale europeo, pilastro che prevede misure di protezione sociale, e lo SURE, la cassa integrazione europea, è stato un primo lodevole esempio di sostegno all’occupazione e alla transizione professionale. Particolare attenzione è riservata ai più colpiti da questa crisi, giovani e donne. Per i giovani si vuole incentivare l’assunzione e la formazione, e contrastare l’abbandono scolastico. Per quanto riguarda le donne, si vuole ridurre il divario occupazionale di genere e la disparità salariale, e aiutare a conciliare vita professionale e vita familiare.
È bene ricordare, in questo giorno di festa dell’Europa, che oltre ai padri fondatori vi furono anche molte madri fondatrici: Louise Weiss, pioniera della lotta per il diritto di voto delle francesi e per la costruzione europea; Simone Weil, sopravvissuta alla deportazione e prima Presidente del Parlamento Europeo eletto, poi Ministra della Salute in Francia; e Nilde Iotti, partigiana e madre costituente, deputata europea e prima Presidente donna della Camera dei Deputati.
La strada è ancora lunga, ma la direzione è quella giusta. «L’Europa non sarà costruita tutta insieme», diceva Schumann, «sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto.
Enzo Amendola