Perché il tema degli immigrati comincia ad intrecciarsi con quello pensionistico? Al di la’ di quanto già sostenuto da lanuovaeuropa.it e dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, e cioè che gli stranieri lavoratori regolari stanno permettendo ai conti pensionistici di essere in attivo, c’è una tabella che spiega molto più di tante parole perché non c’è alternativa ad accettare i flussi migratori legali. Ovviamente a precise condizioni. E’ inserita in un ponderoso documento della Ragioneria Generale dello Stato, che, nel fare delle stime demografiche sulla popolazioni in Italia nei prossimi decenni, da’ un quadro della situazione molto chiaro: saremo sempre più vecchi e sempre più longevi e nello stesso tempo ci saranno sempre più immigrati. Nello specifico, assumendo come indicatore base le analisi Istat del 2016, il flusso netto di immigrati stimati nella penisola, dal 2016 al 2040 è di 155.000 unità in media all’anno, che fa 3,7 milioni in tutto. Flusso che decresce nei decenni successivi fino ad arrivare a 3,2 milioni nel periodo 2066-2070. In tutto nei prossimi 53 anni potremmo avere una popolazione con 10,5 milioni di stranieri attesi in più.
Non è detto che sarà un’invasione, tutt’altro. Perché nello stesso tempo, nel 2040 si attende che ben il 31,5% della popolazione residente in Italia avrà oltre 65 anni, essendo innalzata la speranza di vita alla nascita a 89,1 anni per le donne e a 84,2 anni per gli uomini. Alla fine della simulazione dello studio, si prevede che nel 2070 la speranza di vita sarà arrivata a 91,9 per le femmine e a 87,1 per i maschi.
Sempre nel 2070 saremo molti di meno rispetto ad oggi: 52,5 milioni contro 60,8 milioni del 2015. Quindi in definitiva, di meno e con più stranieri, ma magari naturalizzati. Come accaduto nel secolo scorso a Francia e Inghilterra.
Foto: Attività di salvataggio ad opera della Guardi Costiera
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