La Conferenza sul futuro dell’Europa è un esperimento probabilmente senza precedenti per portata, e può arrivare a coinvolgere potenzialmente una fetta enorme di cittadini, società civile, associazioni del terzo settore, imprese, scuole e enti di ogni genere.
L’Unione europea degli Stati nazionali, in passato, non è stata certo riconoscibile per la propria attitudine a una democrazia partecipativa: il Parlamento europeo, organo quasi del tutto privo di poteri legislativi, è considerato dai più un’istituzione simbolica, e le elezioni che ne rinnovano la composizione sono considerate tanto dalla politica quanto dalle opinioni pubbliche delle prove di forza al livello nazionale ed europeo, buone solo per “saggiare” l’elettorato a un dato punto della legislatura.
Ebbene, sembra che la storia dell’integrazione europea abbia preso una piega inaspettata. Mentre già sulla scia della Brexit e dell’esplosione dei sovranismi si acuivano gli egoismi degli Stati membri, anche di quelli a guida più marcatamente europeista, prima della pandemia è stato pensato lo strumento che può a tutti gli effetti rivelarsi il game changer della democrazia europea, ovvero proprio la Conferenza.
Sulla piattaforma pensata dalle istituzioni europee, già inondata di proposte da tutta Europa, possono essere organizzati eventi e caricate proposte su nove ambiti fondamentali (oltre a uno “spazio libero” dove caricare idee che esulino da questi nove pilastri) per cambiare un futuro che per l’Europa sembra segnato: dai cambiamenti climatici alla migrazione, dalla trasformazione digitale alla democrazia europea, passando ovviamente per la salute.
Per una realtà che da sempre escogita proposte, analizza criticamente la posizione europea sui più disparati argomenti e mette a disposizione strumenti innovativi per la partecipazione dei giovani attraverso dei semplici meccanismi di partecipazione dal basso, questa Conferenza è un po’ la terra promessa. E infatti per il Ventotene Europa Festival 2021, quinta edizione del festival organizzato dalla Nuova Europa, è l’occasione perfetta. In tutte le edizioni del Festival, oltre alle decine di momenti di partecipazione, l’associazione ha riunito ragazze e ragazzi da tutta Europa con l’obiettivo semplicissimo di portarli un passo più vicini alla politica e alle istituzioni europee. È in questa occasione che è nata una pubblicazione come Cittadini, curata dalla vicepresidente dell’associazione Raffaella Rizzo ma di fatto nata dalla spinta delle proposte dei ragazzi.
La Conferenza sul futuro dell’Europa nasce con un intento che si sposa perfettamente con questa pratica, rinnovata negli anni e non fiaccata dalla pandemia: la Scuola d’Europa, l’attività rivolta ai ragazzi con lezioni sui temi dell’Europa, non si è mai interrotta, e durante la pandemia ha continuato a connettere istituzioni e ragazzi, anche se dietro uno schermo.
Anche la quinta edizione Ventotene Europa Festival vedrà solo eventi online, costretta dalla situazione pandemica sotto controllo ma mai davvero sopita. Solo che, per la prima volta, esisterà un canale immediato e diretto attraverso cui i ragazzi e l’intera organizzazione potranno far arrivare le proposte della Nuova Europa alle istituzioni europee, ed è proprio la piattaforma della Conferenza.
Al Festival, inoltre, quest’anno hanno voluto contribuire con un saluto e un incoraggiamento a lavorare sodo su queste proposte anche le istituzioni stesse. Sembra quasi che, per una volta, le istituzioni europee e la cittadinanza attiva si cerchino, in modo da coinvolgere un numero di cittadini europei più alto possibile.
È arrivato infatti ai ragazzi il messaggio di Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea e probabilmente principale protagonista della politica europea da un anno a questa parte, attrice fondamentale e mai nell’ombra degli ego (e degli egoismi) imponenti dei leader nazionali. E ha ricordato come le circostanze straordinarie in cui ci troviamo siano il momento perfetto per fare di questo anno il punto di svolta. «Uno dei padri fondatori d’Europa, Jean Monnet», ha scritto ai ragazzi, «era solito dire che l’Europa sarebbe stata forgiata in tempi di crisi. È precisamente ciò che è successo quest’anno. Per questo la Conferenza sul futuro dell’Europa arriva nel momento giusto. È la nostra occasione per discutere una visione condivisa su come vorremmo che fosse la nostra Unione. Tutti noi, Europei, siamo chiamati a contribuire nella Conferenza – soprattutto le generazioni più giovani. Dopo un anno duro, la Conferenza è il vostro momento per far sentire la vostra voce, e far avvenire il cambiamento».
Ed è con questa speranza che i ragazzi, che hanno costituito la grande “classe” dell’anno più difficile della Scuola d’Europa, prendono parte al Ventotene Europa Festival, che è partito ufficialmente ieri. La Conferenza d’Europa sarà il momento chiave.
Che il cambiamento abbia inizio.