Internet ad alta tensione nel pianeta. Parte da Russia e Ucraina un attacco hacker che sta colpendo società in tutto il mondo, anche la centrale di Chernobyl, dove sono interessati i sistemi di monitoraggio dell’aria ma senza preoccupazione: dopo il disastro nucleare del 1986, un altro shock.
La notizia che sta facendo il giro del mondo e i cui risvolti sono da verificare, l’ha data la Bbc online, precisando che anche l’agenzia pubblicitaria britannica Wpp risulta tra le società colpite così come la francese Saint Gobin. E l’Associated Press ha citato tra queste anche il colosso dei trasporti marittimi Moller-Maersk. “Un attacco hacker senza precedenti ha colpito l’Ucraina ma i nostri specialisti informatici fanno il loro lavoro e proteggono le infrastrutture cruciali. I sistemi vitali non sono stati danneggiati, l’attacco verrà respinto e i responsabili saranno individuati”. Così su Facebook il premier ucraino Volodomyr Groysman.
Il sito della Rosneft, colosso petrolifero russo, è rimasto irraggiungibile e nella metropolitana di Kiev non si possono effettuare pagamenti elettronici ma il sistema dei trasporti funziona. Nell’aeroporto di Borispil, in Ucraina, si sono registrati ritardi ai voli. In Russia, oltre a Bashneft e Rosneft, anche Mars e Nivea sono state coinvolte.
Il virus responsabile – secondo la società di cyber sicurezza Group-IB citata da Ansa.it – e sarebbe ‘Petya’ e non ‘WannaCry’. E’ un ransomware, cioè quella tipologia di virus che cifrano i dati con finalità di estorsione, perchè per rientrare in possesso dei propri dati viene chiesto un riscatto agli utenti. La sua particolarità è quella di bloccare non solo singoli file ma l’intero hard disk del computer, cioè la memoria che archivia file, programmi e sistemi operativi. Secondo Symantec, sarebbe stato ‘armato’ con EternalBlue, lo stesso codice usato per WannaCry e rubato all’Nsa.