di Gino Toledo
I Trattati vanno cambiati ma senza condividere il debito. Ciò che sostengono in molti e La Nuova Europa da tempo, ovvero modificare il Fiscal Compact nel momento in cui diverrà entro l’anno un vero trattato europeo, potrebbe diventare realtà. Almeno stando alle dichiarazioni di Emmanuel Macron dopo il vertice con Angela Merkel, che segna una vittoria a metà per coloro che vorrebbero una vera integrazione in Europa stile Stati Uniti d’America (una moneta, un esercito, un debito, questi i suoi capisaldi).
Ma stiamo ai fatti. Rafforzare l’asse franco-tedesco e rifondare l’Europa. Se necessario anche modificando i Trattati. Il primo incontro tra il neo eletto presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel si è infatti  concretizzato in un impegno dei due leader a rinsaldare il rapporto tra Parigi e Berlino per rilanciare la costruzione comunitaria. Anche mettendo mano all’impianto formale che regge una Unione europea, sempre piu’ percepita come “burocratica” e “lontana dalle reali necessita’ dei cittadini”. “Non ho dimenticato il messaggio di rabbia, di insoddisfazione e di preoccupazione del popolo francese”, ha detto il presidente francese riferendosi al voto di due settimane fa. Per questo, ha aggiunto Macron alla fine del vertice di Berlino, bisogna fare le riforme che servono alla Francia, ma che serviranno anche all’Europa, che ha bisogno di una “rifondazione storica”. L’asse franco-tedesco dunque va “rafforzato”, ma serve “un lavoro comune per rafforzare l’eurozona, in modo da renderla piu’ coerente”. Se questo significhi un’apertura o meno anche all’Italia, lo scoprirà a breve lo stesso premier Paolo Gentiloni quando andrà all’Eliseo in visita ufficiale.
Conciliante anche la Merkel, secondo cui “alla lunga le cose andranno bene in Germania se vanno bene anche in Europa”.  “Sono consapevole della mia responsabilità in questo momento così difficile per l’Europa – ha aggiunto la Merkel, forte del risultato molto positivo delle elezioni in Nord Reno Vestfalia di ieri – questo e’ un tempo di rifondazione per l’Europa, ognuno di noi deve fare la sua parte in questo”.
Porte sbarrate e questa non è una bella notizia, alla condivisione del debito, vero spartiacque nel passaggio da una confederazione a una vera federazione di paesi. Il presidente francese ci tiene a chiarire di non essere favorevole alla “mutualizzazione dei debiti pregressi” nella zona euro, perche’ questo porterebbe a una politica di “deresponsabilizzazione”.

E un modo ci sarebbe per rimettere mano al Fiscal Compact, che tanta austerità ha portato in Europa: individuare in sede di recepimento uno strumento giuridico che sia ispirato alle ”esperienze maturate”, così come previsto dall’articolo 16 del Trattato stesso (http://www.consilium.europa.eu/it/european-council/pdf/treaty-on-stability-coordination-and-governance-tscg/).