Lo study tour conclusivo di questa edizione della “Scuola d’Europa” ha portato con sé tante riflessioni da parte dei giovani che ne sono stati protagonisti. Giorgia e Ginevra, due giovani studentesse del liceo “Terenzio Mamiani” di Roma, hanno scelto di raccontare in prima persona la propria esperienza presso le istituzioni e tutti gli incontri che le hanno viste coinvolte nella due giorni. 

 

 

Il nostro viaggio a Bruxelles ha avuto inizio la mattina del 18 marzo. Appena arrivati al Parlamento europeo siamo stati accolti con una lezione introduttiva in cui ci è stato spiegato il ruolo, il funzionamento e la composizione dei gruppi politici dell’istituzione. La mattinata è proseguita con una visita all’emiciclo, dove si tengono le sedute plenarie. Vedere il luogo in cui si riunisce il Parlamento ci ha permesso di vedere con i nostri occhi quello che ci era stato spiegato poco prima. Abbiamo così avuto modo di vedere anche le cabine che ospitano gli interpreti e questo ci ha dimostrato nel concreto che il diritto dei cittadini europei di comunicare in una qualsiasi delle 24 lingue ufficiali con le istituzioni europee viene garantito.

Nel pomeriggio abbiamo visitato la Casa della Storia Europea, dove abbiamo ripercorso le tappe dello sviluppo dell’integrazione europea e della creazione di un’identità culturale e politica condivisa, a partire dalle origini della civiltà greca fino ai tempi odierni. Entrando poi nell’edificio del Parlamento europeo che prende il nome da Altiero Spinelli, l’antifascista italiano condannato al confino sull’isola di Ventotene che per primo nel Manifesto di Ventotene – insieme ad Ernesto Rossi, Eugenio Colorni e Ursula Hirschman – ha “profetizzato” un’Europa federale, libera ed unita, gettando le fondamenta del movimento federalista europeo. Qui abbiamo assistito alla presentazione della “Proposta di Manifesto per un’Europa federale: sovrana sociale ed ecologica” da parte del gruppo Spinelli, il gruppo dei parlamentari europei federalisti, che vogliono una riforma dell’Unione e dei trattati per unire ancor di più l’Europa. Gli europarlamentari Mercedes Bresso, Sabrina Pignedoli e Pietro Bartolo, il medico che ha salvato molte vite a Lampedusa, hanno letto per la prima volta in Parlamento degli estratti dalla Proposta di Manifesto. È stato stimolante ascoltare le nuove prospettive per l’Unione e avere la possibilità di porre domande a degli eurodeputati. In chiusura, la lettura scenica del Manifesto di Ventotene del 1941 che ha reso evidente il forte carattere profetico delle parole di Spinelli e il legame tra il Manifesto del ‘41 e quello proposto dal Gruppo Spinelli, che si è fatto interprete delle nuove esigenze dell’Europa. 

 

Dopo aver esplorato il Parlamento, il giorno seguente abbiamo visitato la Commissione Europea e gli edifici Berlaymont e Charles Magne. Dopo una breve panoramica sui compiti della Commissione stessa abbiamo partecipato a alcuni incontri tematici a cura di diversi funzionari. Abbiamo prima di tutto parlato con Alessandro De Stefano, appartenente all’Unità Stato di Diritto (Direzione generale Giustizia e consumatori), dello Stato di diritto, uno dei valori fondanti dell’UE; sono stati particolarmente interessanti gli esempi concreti proposti dal relatore su come le strategie legate allo Stato di Diritto determinino e migliorino, per esempio, il processo legislativo in Italia.  Abbiamo poi assistito ad una conferenza sulla Parità di genere, che è una priorità politica ed un obbligo giuridico dell’UE. Maria Mollica, appartenente all’Unità Parità di genere tra uomini e donne (Direzione Generale Giustizia e Consumatori), ci ha presentato la direttiva sulla violenza contro le donne e la violenza domestica, di cui si è occupata lei stessa e che costituisce il primo atto legislativo dell’UE a riguardo. Quando entrerà in vigore, la direttiva sarà il primo strumento giuridico a livello europeo vincolante in materia di parità di genere e sarà un importante passo verso un cambiamento culturale. Ciò che più ci ha colpito è stato l’entusiasmo con il quale la relatrice ha parlato spiegandoci l’iter legislativo necessario per l’approvazione della direttiva da parte dei co-legislatori. Sapere che la Commissione stia predisponendo numerosi strumenti per promuovere la parità di genere in tutti gli Stati membri è stato per noi decisamente rassicurante. 

Prima della pausa pranzo abbiamo partecipato all’incontro sulla politica ambientale e sul Green Deal, una delle grandi sfide che l’Europa deve affrontare, tenuto da Marco Paviotti, appartenente all’Unità Aria pura e politica urbana (Direzione generale Ambiente). 

Il pomeriggio è stato invece dedicato a un meeting sulla comunicazione digitale con i digital EU ambassadors che hanno l’obiettivo di targhettizzare nel modo più efficiente la trasmissione di informazioni. Non a caso, i relatori Giuseppe Ianniello e Stefano Castellacci, appartenenti all’Unità Comunicazione (Direzione generale Comunicazioni delle reti, contenuto e tecnologia) alla fine dell’incontro ci hanno chiesto quali siano le nostre principali fonti di informazione sui social per perfezionare la propria strategia comunicativa. L’ultimo panel ha posto il focus sulla difesa dello spazio e la politica di difesa con una relazione a cura di Ugo Celestino, Unità Innovazione e Nuovo Spazio – Difesa Spazio (Direzione generale Difesa industria e spazio). È in questo modo che abbiamo scoperto, per la prima volta, gli sforzi comunitari in questa direzione. 

Tirando le somme possiamo dire che grazie a questo incontro abbiamo ora una maggiore coscienza e consapevolezza critica in merito all’organizzazione delle istituzioni; ci sentiamo pronti per le elezioni europee di giugno.