La Commissione europea ha approvato lo scorso 8 febbraio il Chips Act, una serie di misure legislative e fiscali a sostegno della produzione di semiconduttori nell’UE. Le regole mirano a ridurre la dipendenza dell’UE dai produttori stranieri allentando le norme sugli aiuti di Stato, finanziando la ricerca e dando alla Commissione la capacità di controllare le esportazioni. Il progetto è al centro della strategia geopolitica dell’alleanza per rafforzare la sua autonomia sui fornitori asiatici, da un lato, e per rafforzare il mercato interno, dall’altro, al fine di evitare carenza di materie prime, come la crisi logistica causata dalla pandemia da Covid-19.
L’obiettivo è raddoppiare l’attuale quota di mercato globale al 20% entro il 2030, che equivarrebbe a quadruplicare la produzione di microchip e a stanziare 43 miliardi di euro in investimenti pubblici e privati. La linea di condotta è sia garantire la fornitura di semiconduttori per ridurre la dipendenza, sia guidare la ricerca e la tecnologia nella progettazione, produzione e confezionamento di microchip avanzati. Il fondamento della strategia dell’UE sui microchip è l’iniziativa europea sui chip, che riunirà le risorse dell’UE, degli Stati membri, del settore privato e dei paesi terzi collegati ai programmi dell’UE esistenti. L’impresa comune per i microchip fornirà 11 miliardi di euro per rafforzare la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione e per garantire la diffusione di strumenti avanzati per semiconduttori, prototipi, test di nuovi dispositivi ed esperimenti.
Per quanto riguarda gli investimenti, il Chips Fund aiuterà ad attrarre investitori facilitando l’accesso ai finanziamenti per le start-up, mentre un veicolo di investimento azionario per i semiconduttori sarà incluso nel programma InvestEU per sostenere le PMI in crescita nel mercato globale. Tutto ciò fa parte di un nuovo quadro che deve garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di semiconduttori. Altrettanto importante è il meccanismo di coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione per monitorare l’offerta di semiconduttori, prevedere la domanda ed eventuali carenze.