Certo un taglio in euro con l’effigie di Simone Veil, da poco scomparsa, cambierebbe molto le cose, visto che si tratta di una delle politiche più note in Europa.
Nel lanciare l’appello alla Bce la Nuova Europa aveva sottolineato che “c’è un motivo per cui, a differenza degli inglesi, che hanno appena annunciato la stampa di una banconota da 10 sterline con l’effigie della celebre scrittrice Jane Austen, in Europa nessuna cartamoneta in euro ha ancora una donna come simbolo: nell’Unione il sesso femminile fatica a imporsi nel lavoro e nei posti di comando, in special modo in Italia, che è fanalino di coda. Logico che non trovi spazio nel simbolo per antonomasia di uno stato, la sua moneta”.
La proposta dell’associazione non profit mira a sensibilizzare le istituzioni europee in quanto l’integrazione passa anche attraverso l’uso dei simboli, e Veil è sicuramente un forte simbolo, positivo, dell’Unione, che può far saltare la convenzione di non effigiare che infrastrutture sulle banconote in euro. Una scelta tipografica, ma soprattutto politica, che sta peraltro dietro la mancata affezione degli europei alla moneta unica, vissuta come impersonale e non legata alla storia, ragiona l’associazione.
Una scelta di rottura, con una persona realmente esistita sulle banconote in euro, come accadde con la Montessori sulle vecchie mille lire, secondo Sommella ”sarebbe il segnale della fine dell’età del maschilismo. O, per dirla con Austen, sarebbe la vittoria dell’orgoglio e la fine di un pregiudizio”.
Ora c’è da aspettare i prossimi bandi per le future emissioni e concretizzare la proposta.