Mezzogiorno, continente desaparecido. Almeno per le istituzioni europee che potrebbero invece concedere flessibilità a Roma, ma per rilanciare una regione chiave per tutta Europa. E’ quello che sostiene l’Ibl, l’Istituto Bruno Leoni in una nota relativa al Sud Italia.
Secondo il Superindice IBL si accentua infatti “il grado di allontanamento dell’Italia dalla media degli indicatori macroeconomici dell’Eurozona”. Anche la distanza fra l’Italia e l’Unione Europea registra la stessa tendenza, “superando persino quella già osservata nel 2011, in occasione del secondo round della crisi finanziaria“.
L’esame dei dati sottostanti il Superindice e messi in evidenza dall’istituto di ricerca segnala, in particolare, che a contribuire a tale distanza è in misura maggiore e crescente nel tempo proprio il Mezzogiorno.
È ragionevole quindi, si chiedono gli autori dell’approfondimento, Nicola Rossi e Paolo Belardinelli, “chiedere all’Europa un’addizionale flessibilità di bilancio e non porre invece, con determinazione, il tema dell’architettura della politica di coesione europea”, in difficoltà nel gestire il caso – solo italiano – di un’area multiregionale molto rilevante all’interno di uno specifico Paese?
“Se flessibilità c’è da chiedere – concludono gli autori della ricerca – è nei confronti di una politica di coesione disegnata con la nostra colpevole connivenza, per situazioni che con l’Italia hanno, per molti motivi, ben poco a che fare. E non è detto che l’Unione europea non si mostri, sotto questo profilo, più aperta di quanto non possa fare (e per fortuna) a proposito delle politiche di bilancio“.