AGORÀ EUROPEA
di Roberto Sommella

Che gioia sarebbe davvero cambiare la faccia dell’Unione. Sferzata dai venti di guerra in Medio Oriente e Libia, con la sensazione di contare ben poco nello scacchiere mondiale, l’Europa prova ad alzare la voce. E torna allo spirito dei padri fondatori, da Schumann ad Adenauer, fino a Monnet e Spinelli, ridando la parola a chi l’Europa l’ha fatta, dopo due guerre mondiali: i suoi cittadini. E’ questo l’obiettivo ambizioso che si prefigge un documento ancora riservato che MF-Milano Finanza è in grado di anticipare, il quale di fatto rappresenta la nascita di una Costituente Europea. Ciò che da anni si ritiene fondamentale per superare la crisi. In sei pagine redatte negli uffici del Parlamento di di Strasburgo sono condensate le prossime mosse dei partiti europeisti, dal Ppe, ai Socialisti e Democratici, passando per i Verdi e Sinistra, per evitare il prevalere delle spinte nazionaliste. Il draft, che verrà sottoposto al voto il prossimo 15 gennaio, si chiama ‘‘Risoluzione del Parlamento europeo sulla Conferenza per il futuro dell’Europa’’ e si occupa del destino di 500 milioni di cittadini, che lo scorso maggio hanno affidato le loro speranze ai partiti che hanno vinto le elezioni e condotto alla nomina di David Sassoli al Parlamento Ue e di Ursula von Der Leyen alla guida della Commissione.
Tre le linee direttrici della Risoluzione. La prima è la presa d’atto che ‘‘i cittadini europei con il voto del 2019 hanno espresso la volontà di cambiare l’Ue e di partecipare a questo processo’’. Il secondo step è la costituzione di diversi ambiti, dove esplicitare le proposte riformiste per poi farle confluire in una Conferenza appunto, che si terrà dal 9 maggio del 2020 al maggio del 2022. Una Conferenza Plenaria, dotata di 135 membri eletti e composta anche dai 27 rappresentanti del Consiglio Ue, da 2 (o 4) rappresentanti dei parlamenti nazionali, tre componenti della Commissione, e da alcuni esponenti delle realtà regionali e sociali. La Conferenza Plenaria, supportata da uno Steering Committee e da un Executive Coordination Board, che si occuperanno di redigere in concreti atti legislativi le istanze dell’assise, sarà però affiancata da ‘‘un’assemblea di cittadini’’, per sdradicare, se possibile, quel sapore di tecnicismo claustrofobico che ammanta le decisioni comunitarie. Ed è il terzo punto. Si tratta di due ‘‘Agorà’’, una per gli adulti (2-300 membri espressi dagli stati membri) e un’altra per i giovani (tra i 16 e i 25 anni), nominati da organismi indipendenti, col divieto per i politici di farne parte. I costituenti (i cui lavori si potranno seguire in streeming) punteranno l’attenzione su sette priorità: valori europei, ambiente, aspetti istituzionali, giustizia sociale e tassazione, trasformazione digitale, sicurezza e ruolo dell’Europa nel mondo. Che sarebbe grande e che per ora è minimo. Ma noi di Ventotene non possiamo che crederci.

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