Non ha mai smesso l’anima da giornalista, conducendo la cruciale battaglia sul copyright, e ora si trova a guidare il Parlamento Europeo, la seconda volta per un italiano, nella legislatura che dovrebbe far cambiare passo all’Europa.
David Sassoli, travolto da mille riunioni e viaggi di lavoro, ha trovato il tempo per parlare con chi scrive e lo conosce bene della nuova Europa, tracciando il suo programma più completo nella versione cartacea di Milano Finanza.
Presidente Sassoli lei ha citato nel suo discorso di insediamento il Manifesto di Ventotene, davvero è convinto che si possa arrivare agli Stati Uniti d’Europa nonostante l’asse Franco-Tedesco?
Gli Stati Uniti d’Europa sono un obiettivo ambizioso che però deve partire dal rafforzamento delle nostre politiche e dal recupero del consenso delle opinioni pubbliche. Senza il consolidamento di una coscienza collettiva europea, gli Stati Uniti d’Europa poggerebbero su fondamenta molto fragili.
A proposito di fragilità, la Brexit è evitabile con Johnson in difficoltà?
Come già ribadito, l’Unione europea è contraria alla possibilità di una Brexit senza accordo. Penso che questo sia un danno non solo per i cittadini europei ma anche per quelli britannici. Vogliamo fare di tutto perché ciò non accada ma le scelte compiute con il referendum e quelle del Parlamento britannico dovranno essere in ogni caso rispettate.
Il Conte bis è un bene per l’Italia e per l’Europa?
Questo governo nasce all’interno di una cornice europeista. L’Italia torna ad essere protagonista e questo è un fatto sicuramente molto importante. Le Cancellerie europee guardano con grande interesse al nuovo esecutivo italiano che nasce in chiara discontinuità con quello precedente. Di fronte alle sfide globali, nessun Governo può farcela da solo e dunque il contributo che l’Italia potrà offrire all’Unione sarà determinante.
Il sovranismo improvvisamente sembra in difficoltà in Europa, anche se in Germania Est ha avuto un grande successo comunque AfD, Visegrad continua la sua politica e l’Austria preoccupa.
Si può abbassare la guardia a Bruxelles e Strasburgo, cantare vittoria?
La guardia non va mai abbassata. La democrazia è un sistema fragile che dobbiamo costantemente difendere con la partecipazione. Chi strumentalizza posizioni nazionaliste ha l’evidente interesse a non consentire agli europei di giocare un ruolo di primo piano in un mondo globale.
Il Parlamento Europeo ha raggiunto una maggioranza stabile europeista, la Von Der Leyen ha avuto la fiducia grazie anche ai Cinquestelle, basterà per avviare le riforme necessarie per varare un Social Compact che affianchi le regole di bilancio?
Oggi c’è bisogno di un’Europa che sia utile ai nostri cittadini e io penso che il rafforzamento dell’Europa sociale sia la vera priorità di questa fase politica. Su questo tema la nuova Commissione europea ha già indicato