In una Europa scossa dalla Brexit, dal caso Catalogna e dalla crescita dei nazionalismi, come quelli che agitano alcuni paesi dell’Est, arriva un’iniziativa per riaffermare i valori dell’Unione: una scuola di cittadinanza promossa anche per studenti apolidi, ancora in attesa di avere un passaporto in Italia. È La Scuola d’Europa a Ventotene, che si rivolge a studenti dai 16 ai 18 anni di tutti i paesi appartenenti all’Unione Europea, che si ritrovano in un campus a gruppi di varie nazionalità. Ideato e curato dall’associazione non-profit La Nuova Europa, in collaborazione con il Comune di Ventotene, il progetto si svilupperà in diverse settimane dell’anno scolastico. L’idea di fondare una Scuola di cittadinanza europea nell’isola dov’è stato scritto il testo base del federalismo europeo, il Manifesto di Spinelli, Rossi e Colorni, è nata a conclusione del Ventotene Europa Festival, organizzato dalla stessa associazione a maggio scorso con 31 ragazzi provenienti da Roma, Parigi e Berlino. La Dichiarazione di Ventotene, scritta da loro alla fine di quell’esperienza e consegnata alla Presidente della Camera dei Deputati italiani, Laura Boldrini, e al Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, è una prima bozza di Costituzione che enumera quelli che, secondo i millennials, dovrebbero essere i princìpi fondativi di una cittadinanza europea.
Intorno ad alcuni di questi princìpi – Accoglienza, Solidarietà, Rispetto -, si articola il programma della prima settimana della Scuola d’Europa, che ospiterà 10 studenti dalla Romania (quest’anno al 10° anno in UE) più 17 dall’Italia, 5 da Pozzuoli, 5 da Catania e 7 da Roma, questi ultimi sono “stranieri” che vivono e studiano in Italia ma senza cittadinanza. C’è Anastasya, ucraina, in Italia da 8 anni, maggiorenne senza cittadinanza; Laila, nata in Italia da una mamma peruviana e un papà egiziano, con cittadinanza peruviana; Radwa, nata in Italia da genitori egiziani, dunque non italiana; Jennifer e Alexia, filippine ma nate in Italia; Nicoletta, diciottenne rumena, in Italia da 14 anni ma non abbastanza italiana per la legge. C’è William, papà italiano e mamma dell’Inghilterra, il paese che si è incamminato verso la Brexit. Sono tutti studenti europei. Il loro orizzonte è più ampio di quello della patria d’origine o d’adozione: l’Italia è il presente, l’Europa è il futuro. Da Parigi e da Roma ci sarà una delegazione di 6 studenti del Ventotene Europa Festival a fare da peer educators ai nuovi compagni. Parteciperanno come uditrici le due ragazze della 3° media di Ventotene, rimaste sull’isola a preparare l’esame di Stato nonostante la Scuola “Altiero Spinelli” rischiasse la chiusura.
La Scuola d’Europa ha il patrocinio dei 60 Anni dei Trattati di Roma, del Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e di AICCRE Lazio.