Se l’Unione Europea ha un difetto è che non ci ha obbligato a esaltare il rispetto dei diritti umani. Si tratti di quelli dei rifugiati, delle minoranze, dei soggetti deboli, non fa differenza, semplicemente perché quest’obbligo non c’è. Abbiamo miriadi di regolamenti, trattati, procedure, ma non sappiamo cosa farcene del genere umano. O nella migliore delle ipotesi, come trattarlo. Eppure esistono risposte, magari complesse, per quasi tutto. Salvataggi bancari, distribuzione delle polizze assicurative, prodotti finanziari, debito, deficit, Pil, trovano spazio in ampi stralci di legge, direttive e raccomandazioni mentre manca ancora l’anima che regge tutta l’impalcatura di una comunità. Quei diritti della dichiarazione Universale di Parigi non hanno trovato la pietra angolare, chiamiamola Costituzione Europea, dove essere scolpiti per sempre ed essere poi tramandati attraverso l’educazione civica nelle scuole, nelle famiglie, nella società. Così come meritoriamente fa lo stato italiano per i 70 anni della sua carta suprema.

Le nuove aggressioni, ultima quella nel piccolo paesino pugliese ai danni di una ragazza di 15 anni, gli stupri, le intimidazioni sui social network e con esse i plausi e gli hate speech inaccettabili, dimostrano che è urgente un’operazione culturale e legislativa. E non solo in Italia. Basti pensare alle molestie di massa a Colonia la notte di Natale, ai matrimoni forzosi che coinvolgono minorenni, alle assurde dissertazioni sui vestiti succinti, allo sfruttamento della prostituzione di donne immigrate in ogni angolo d’Europa, alla violenza in rete che sempre più è preludio della violenza nella vita reale. Le donne, che sarebbero il soggetto forte di questi tempi difficili e persone come Angela Merkel sono a lì a dimostrarlo, sono invece l’obiettivo e infine le vittime della mediocrazia, la dittatura della mediocrità, instaurata dagli uomini. Intesi come genere.

Non sono poi i numeri – ci confortiamo col fatto che quest’anno in Italia ci sono stati meno stupri che nel 2016 come se la riduzione statistica eliminasse il problema – a dover comandare, ma la ragione, l’educazione, il sentimento e anche la legge, laddove serva, come serve. Effettivamente.

Per questo è da sostenere il lavoro isolato, e per questo combattuto nel modo più vile, della Presidente della Camera Laura Boldrini. Boldrini ha rivolto un estremo appello alle forze politiche affinché si “approvi, in questa legislatura, un provvedimento che aumenti la tutela delle donne e aumenti l’efficacia delle misure interdittive contro gli uomini violenti”. Questa è la legge più importante del momento. Lo sappiamo tutti, perché tutti vediamo il grado di degenerazione della nostra società ma voltiamo le spalle da un’altra parte come se fosse una cosa ineluttabile. Non lo è.