Nasce dall’amore e dalla passione sconfinata per i Pink Floyd di un gruppo eterogeneo di 14 artisti dai 20 ai 57 anni –giovani studenti di conservatorio, altri già diplomati, alcuni insegnanti, altri impegnati nei più vari mestieri – lo spettacolo che debutterà il 10 agosto a Tarquinia, davanti al sagrato della Chiesa di Santa Maria in Castello. Su un grande palco di 80 metri quadrati, Pink Floyd dal buio alla luce fonde una pièce teatrale e un concerto: gli attori recitano a volte sovrapponendosi alla musica, e i musicisti suonano a volte sovrapponendosi al teatro. La formula è un richiamo moderno al Musikdrama, termine tedesco che indica l’unità di prosa e musica, coniato da Theodor Mundt nel 1833 e adottato dal compositore Richard Wagner per definire le proprie opere nelle quali musica, canto, poesia, recitazione e psicologia si fondono secondo la logica dell’opera d’arte totale.
Il progetto vede la luce, dopo 12 mesi di lavoro, con la direzione artistica e musicale di Giuseppe Calandrini, che ha curato anche la sceneggiatura, e la regia di Alessandro Pascucci.
“Per un anno intero abbiamo portato avanti una ricerca approfondita volta a ricreare nei dettagli le articolate architetture di suoni ed effetti che hanno caratterizzato la musica dei Pink Floyd, con l’acquisto di attrezzatura analoga, lo studio dei setup e delle concatenazioni di effetti, fino alla regolazione dei millisecondi di ciascun delay delle chitarre. Sudore, fatica, tempo, ma la passione sconfinata per i Pink Floyd che giustifica ogni sacrificio, tanto che gli artisti non percepiranno alcun compenso per lo spettacolo, paghi della soddisfazione di poter mettere in scena il progetto”, racconta Calandrini, 5 album all’attivo con la band internazionale degli Inter-Connection. “Come riferimento abbiamo preso l’ultimo concerto ufficiale, quello tecnicamente più elaborato, il live P.U.L.S.E. del 1994. Durante lunghe nottate di incontri, i testi delle canzoni più belle sono stati analizzati, tradotti, contestualizzati, avvicinati alle vicende personali che hanno caratterizzato la follia di Syd Barrett, la polemica infuocata e tormentata di Roger Waters, l’aplomb del tutto inglese di David Gilmour, e trasposti in una storia originale che racchiude, sintetizza e racconta tutto questo”, continua. È la storia di un giovane, un novello Syd Barrett, perso nella sua follia, e del percorso che lo porta dal buio di una disperata disillusione fino alla luce della speranza verso il futuro, con inserti recitati da 3 attori e musica suonata da 11 artisti – 2 chitarre, basso, batteria, tastiere, sax, 5 cantanti – che interpretano 14 dei brani più famosi della band inglese.
Dopo Tarquinia, lo spettacolo sarà in tournée nei teatri comunali (Teatro Traiano a Civitavecchia, Lea Padovani a Montalto, Rivellino a Tuscania), prima del debutto nelle grandi città, a cominciare da Roma.