Nei prossimi giorni si aprirà la prima seduta plenaria del Parlamento europeo e i 720 deputati avranno come obiettivo principale l’elezione del loro Presidente, vicepresidenti e questori esprimendosi anche sulle nomine del Consiglio. Capiamo nel concreto che ruolo giocheranno i neo eletti nella formazione delle nuove istituzioni UE grazie a Carmine Nino, public affairs manager di Utopia Lab.

I risultati elettorali riconfermano e vedono ampliarsi il numero dei seggi per il PPE – Partito Popolare Europeo – che si attesta come lo schieramento più numeroso seguito da S&D – Socialisti e Democratici – il cui peso è leggermente diminuito rispetto alla scorsa legislatura. Retrocedono anche il gruppo dei Verdi e ALE – Alleanza Libera Europea e Renew Europe. Quest’ultimo perde molto terreno rispetto al 2019 lasciando il posto di terzo gruppo parlamentare per estensione a ECR – gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei. 

In questo nuovo quadro spiccano alcuni nomi italiani che hanno raggiunto risultati politicamente molto rilevanti, importanti quindi anche per il Paese. “La prima è Camilla Laurenti – commenta Carmine Nino – che è stata eletta qualche giorno fa vice presidente del gruppo dei socialisti, quindi il numero due di García Pérez. Altrettanto rilevante l’elezione a vicepresidente del PPE di Massimiliano Salini, membro di Forza Italia. Una carica, questa, che non veniva ricoperta da un connazionale da tanto tempo e sicuramente darà centralità all’Italia nella governance del Partito popolare europeo. Un ultimo passaggio di consegne importante sarà quello tra Giorgia Meloni e Nicola Procaccini, salito ora alla presidenza del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei. In linea con la probabile riconferma di Roberta Metsola potrebbe poi arrivare il bis alla vicepresidenza per Pina Picierno. Le trattative all’interno del gruppo socialista però sono ancora in corso”. 

A cambiare di più potrebbe essere la composizione interna di The Left che in queste ore, con il supporto dei deputati italiani di Alleanza Verdi e Sinistra, sta valutando la possibilità di assorbire i deputati M5S, nella scorsa legislatura parte dei Non Iscritti. Questo permetterebbe loro di esprime pienamente il mandato che gli è stato affidato: “Il gruppo dei Non Iscritti è difatti un non gruppo poiché si tratta di deputati privi di affiliazione. Ciò significa, dal punto di vista procedurale che, ad esempio, non gli possono essere assegnati file da seguire e non possono concorrere per nessun incarico anche nelle commissioni tant’è che votano semplicemente nella plenaria. Se questo passaggio avverrà, sarà sicuramente una buona notizia per l’Italia perché i 76 membri sarebbero più o meno tutti collocati all’interno dei gruppi politici”.

Il futuro dei rapporti con la Commissione

Un compito particolarmente importante del Parlamento è l’approvazione del Presidente della Commissione europea, che viene proposto dal Consiglio europeo. Il Consiglio infatti si è riunito il 27-28 giugno e ha approvato la proposta di riconferma della presidente uscente per un altro mandato in un quadro internazionale delicato in cui la linea della continuità – secondo gli Stati – potrebbe premiare garantendo maggiore coesione.

Altra nomina di peso è quella di Antonio Costa, ex primo ministro portoghese, come Presidente del Consiglio europeo e Kaja Kallas, prima ministra dell’Estonia, come Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza. Come per von der Leyen, anche Kallas dovrà sperare di ottenere l’approvazione del PE.

Fatto ciò, entreranno in gioco le commissioni parlamentari che, in base alle rispettive competenze si occuperanno di svolgere audizioni pubbliche ai futuri membri della Commissione, nominati anche in questo caso dal Consiglio europeo. Questa procedura dovrebbe avvenire tra il mese di ottobre e il mese di novembre Sarà invece a dicembre, ad audizioni concluse, che il Presidente della Commissione, tenendo conto dei risultati e delle consultazioni con i gruppi politici del Parlamento, presenterà la propria squadra, la quale verrà (ancora una volta) eletta dai deputati durante la plenaria programmata per il 16-19 dicembre.

Sul lungo termine l’aspetto più dirimente in questo scambio sarà però l’interpretazione che gli eurodeputati daranno dell’Agenda Strategica 2024-2029 da poco resa pubblica. Tre i pilastri fondamentali:

  • un’Europa libera e democratica (sostenendo i valori europei all’interno dell’Unione, rispettando i valori dell’UE a livello globale);
  • un’Europa forte e sicura (garantendo un’azione esterna coerente e rilevante, rafforzando la sicurezza e la difesa dell’UE e proteggendo i suoi cittadini, preparandosi per un’unione più grande e più forte e perseguendo un approccio globale alla migrazione e alla gestione delle frontiere);
  • un’Europa prospera e competitiva (rafforzare la competitività dell’UE, realizzare con successo le transizioni verde e digitale, promuovere un ambiente favorevole all’innovazione e alle imprese e avanzare insieme).

Quest’accento sulla proiezione estera potrebbe infatti riflettersi anche sulla composizione del gruppo dei commissari: “C’è una grande attenzione al tema della difesa ed è stata ventilata la possibilità di creare un Commissario europeo alla difesa che, seguendo i dettami del trattato di Lisbona, possa lavorare alle proposte legislative – commenta Nino – È inoltre in atto una discussione molto accesa all’interno del PE su una sottocommissione competente in materia. Quindi c’è grande attenzione sull’area esterna. Sicuramente il Parlamento sarà l’istituzione delle tre a farsi più vocal rispetto a posizioni e programmi per il futuro visto che la situazione internazionale è tutt’altro che stabile e la guerra è sotto casa nostra”.

Più incerto invece l’approccio sul tema della competitività. Un’importante bussola in tal senso sarà rappresentata dai report commissionati a Mario Draghi ed Enrico Letta ma gli eurodeputati saranno chiamati ad interpretare anche la “coda lunga” delle proteste degli agricoltori per una revisione della PAC: “Credo che questo sarà uno dei temi principali e che in tempi brevi possano essere apportate modifiche al testo così come lo conosciamo oggi. Lo si intuisce anche dal fatto che molti deputati stanno cercando, tramite i loro gruppi, di entrare a far parte proprio della commissione AGRI per essere protagonisti delle prossime sfide”.

Alla transizione green però si lega quella digitale: “Questa legislatura si è conclusa con lo sviluppo di una regolamentazione digitale nei confronti delle multinazionali che operano nel mercato globale e c’è molta attenzione sul futuro dell’intelligenza artificiale; il passaggio successivo è quello di procedere all’attuazione di questi programmi perché è vero che sono state fatte regolamenti e direttive, ma adesso devono essere messe a punto tutte le attività necessarie affinché queste legislazioni entrino in vigore nei Paesi membri”.

La roadmap ufficiale delle istituzioni UE

Roadmap ufficiale

Fonti